IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto che il consiglio comunale di Lamezia Terme (Catanzaro), rinnovato nelle consultazioni elettorali del 13 maggio 1991, presenta collegamenti diretti ed indiretti tra parte dei componenti del consesso e la criminalita' organizzata rilevati dalle locali forze dell'ordine e dall'Alto commissario per il coordinamento della lotta contro la delinquenza mafiosa; Constatato che tali collegamenti e la chiara contiguita' con la criminalita' organizzata espongono gli amministratori stessi a pressanti condizionamenti compromettendo la libera determinazione dell'organo elettivo ed il buon andamento dell'amministrazione di Lamezia Terme; Ritenuto che al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale si rende necessario far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Lamezia Terme per il ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva; Visto l'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221; Vista la relazione del prefetto di Catanzaro del 20 settembre 1991 con la quale e' stato proposto lo scioglimento del consiglio comunale di Lamezia Terme ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221; Vista la proposta del Ministro dell'interno la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 settembre 1991; Decreta: Art. 1. Il consiglio comunale di Lamezia Terme e' sciolto per la durata di diciotto mesi.